Sette anni fa vagavo sola per le vie di Asakusa, era domenica e c'era una strana quiete fuori da Nakamise-dori e dalle sue bancarelle. Soffiava un venticello caldo e il suono dei campanellini appesi per Kappabashi-dori creava un'atmosfera surreale..immaginavo un giorno di poter essere là con te, in quel luogo, per poterne condividere la magia. Ma oggi non è andata esattamente come prevedevo, allora meglio sola a vagare nella folla e perdermi cercando di annullare per un pò la mia storia e miei pensieri.
A questa distanza tutto sembra lontano, ma la mia angoscia non se ne vuole andare...proverò a rilassarmi con un bagno bollente. Trovo facilmente il vicoletto dove si trova Jakotsu-yu onsen, faccio il biglietto alla macchinetta, compro asciugamano e saponetta ed entro in questo piccolo onsen* di quartiere, semplice e pulito. Lo spogliatoio è grande da ospitare anche due poltrone massaggianti e la tv. Mi spoglio completamente, lascio le mie cose nell'armadietto ed entro nel bagno dove una lunga fila di docce basse precede la vasca termale. Mi lavo a lungo, imito un pò i gesti delle signore presenti e poi mi avvicino alla vasca. L'acqua sgorga a 47 gradi circa ed è di un colore scuro, ferruginoso. Entro fino alle ginocchia e penso di svenire per quanto è calda, il mio viso si fa rosso fuoco, sudo ma pian piano mi abituo e riesco in qualche minuto a sedermi nella vasca. Ci sono i getti idromassaggianti e le scosse elettriche...sì... un pò inquietante l'acqua elettrificata ma una signora a gesti mi fa capire che fa bene (?).
Devo uscire, mi sento male, mi gira la testa da svenire. Mi bagno con la doccia fresca e poi mi dirigo nel piccolissimo rotemburo, un giardinetto con due vasche deliziose, una a 35 e una a 25 gradi, tra piante e roccette. Mi rilasso e per un pò sono sola, poi arrivano altre due signore che mi osservano, non parlano inglese, loro parlano in giapponese ed io rispondo in italiano, solo una parola mi è chiara: "country", e rispondo "Italy". Poi vari sayonara e arigato, se ne vanno ma mi guardano dalla vetrata e altre donne mi guardano sorridendo...probabilmente non è così normale vedere una straniera in un luogo così popolare e non turistico. Altra immersione a 47 gradi, questa volta più sopportabile e poi dopo essermi asciugata e rivestita ritorno nel caos, tra le musichette alienanti della metro e tra la folla dove è bello smarrire la propria identità.
*un onsen è un bagno d'acqua termale che sgorga dalle viscere della terra tra i 40 e i 50 gradi e di cui il Giappone è pieno ad ogni latitudine. Anche Tokyo vanta tantissimi onsen più o meno eleganti o popolari. L'acqua viene intubata a parecchi metri di profondità nell'oceano e convogliata non solo negli stabilimenti ma anche negli alberghi e negli appartamenti di lusso. Nell'onsen uomini donne hanno ingressi e vasche separate, solo nel rotemburo vale a dire la vasca nel giardino esterno talvolta ci si può incontrare (in costume da bagno). Nell'onsen si entra nudi, non prima di essersi lavati a fondo, per non sporcare l'acqua termale. Chi ha tatuaggi non è visto di buon occhio e spesso gli viene negato l'ingresso poichè chi è tatuato può essere scambiato per un membro della jakuza, la mafia locale. Nelle vasche ci si immerge per un massimo di dieci minuti, finchè si resiste o finchè non si ha la sensazione di essere un polpo bollito...
1 commento:
mi raccomando vogliio sapere tutto ma proprio tutto. E' cosi' bello quello che scrivi e dettagliato che.... sembra di esserci gia' stati... invece... Amica sei un mito.
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